venerdì 26 Febbraio. Puerto Iguazù. Misiones
Durante il percorso interno al parco, dal bus, abbiamo visto numerosissime farfalle gialle svolazzare attorno al bus, nel parco abbiamo poi visto una infinità di altre farfalle variopinte dalle ali decorate con i disegni più elaborati e affascinanti mai visti, farfalle che non esitavano a posarsi anche sulle mani o sulle teste delle persone. Il benvenuto alle cascate, all'inizio del percorso pedonale, non ci è stato dato solo dal sorridente autisti e dalle farfalle. Subito si sono presentati due animali mai visti dal vivo, una iguana (credo) e il primo esemplare dei numerosissimi coatimundi, simili ai procioni e voraci di cibo ( al primo mirador uno ha rubato l'intera borsa di plastica con i panini a un tusista già distratto - e vorrei vedere - dalla prima veduta delle straordinarie cascate. Sarà rimasta digiuna la famiglia?)
Me per quanto gli animali incuriosiscano, soprattutto per l'esoticità rispetto alle nostre abitudini, ciò che colpisce veramente, appena si dilegua il borbottio del motore dell'autobus, è il rumore dell'acqua, un rumore forte, costante, profondo.
Quando ci affacciamo alla prima balconata facciamo, come ci capita spesso in questo viaggio, "oooooh" e sarà un susseguirsi di espressioni di meraviglia. Uno straordinario e "infinito" fronte di cascate sul lato opposto del fiume Iguazù, grandi, enormi, oppure piccole ed esili, scaricano sulla parte sottostante tonnellate di acqua marrone (io lo interpreto come buon segno. Se l'acqua trasporta terra vuol dire che è tanta - e io che temevo di giungere qui in un periodo di secca!)
IL percorso sul limitare del bosco, meglio della foresta brasiliana, è intervallato con balconate dalla quali ammirare diverse cascate sul lato argentino, con l'acqua che precipita fragorosamente, e dove le coppie di turisti si scambiano favori fotografici e comunicano parlando una "mescla" di spagnolo, inglese, portoghese e qualunque altra lingua utile.
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