Domenica 26 Febbraio Dali Landscape Hotel. Sera.
Oggi è iniziata la seconda parte del viaggio. Abbiamo lasciato Kunming e salutato la bravissima Vivian e con un volo tanto breve quanto sia in ritardo sia turbolento (ma tanto turbolento … ) nella fase finale, siamo giunti a Dali, dove la nostra guida è una simpatica e ciarliera ragazza di etnia BAI che ha occidentalizzato il suo nome in Linda.
Per quanto Linda sia brava e cerchi di rendere piacevole questa città, la mia prima impressione è che potesse essere una tappa evitabile. Dali è una estesissima città attorno al lago Ehrai. Noi siamo nella parte vecchia, che di vecchio, inteso come fascinoso, ha pochissimo. Potrebbe fare concorrenza con una qualunque delle nostre città adriatiche dove si riversa il turismo di massa (qui esclusivamente cinese). Le vie di questa “città vecchia” sono un succedersi di negozi di alimentari (dolciumi e pasti), abbigliamento, monili e poi non ricordo altro.
Nella colonna dei “+” possiamo inserire ancora il cibo. Anche oggi il ristorante scelto dalla agenzia che ci ha proposto il viaggio ha reso onore alla cucina cinese. Ammetto che sono anni che non frequento i ristoranti cinesi (e mai quelli di alto lignaggio) e potrei essermi perso qualche evoluzione nell'offerta. Per quanto ricordo io. In ogni caso qui sul posto è tutta un'altra storia. E se io posso essere considerato un pessimo giudice, la controprova è Antonella, molto più selettiva nel gusto e nel giudizio. A parte il riso, che “spazzoliamo” fino all'ultimo chicco, anche gli altri piatti di portata vengono onorati con piacere. Ci frena il fatto che purtroppo abbiamo due pasti sostanziosi in sequenza. Non ceniamo la sera e facciamo la colazione (abbondante, a buffet) presto, ma non riusciamo comunque a sederci a tavola a mezzogiorno con particolare appetito.
(continua)
Nessun commento:
Posta un commento