sabato 4 marzo 2017

YUNNAN 2017 _ WANDERLUST. Grattando il ghiaccio per cercare terra fertile. Cap 2

YUNNAN 2017 _ WANDERLUST. Grattando il ghiaccio per cercare terra fertile. Cap 2

(continua Lunedì 20)

La parte che stiamo visitando dell'aeroporto di Pechino è un po' frustra. Mi stupisce un po'. Il soffitto è a lamiere, tipico di un capannone. Pur essendo pulito da molto l'idea di vecchio.

Or ora un giovane mi ha chiesto se voglio comperare uno smartphone. Mercato informale?

Il lato positivo di questa attesa è che ci siamo posti di fronte a una vetrata che è prospiciente la strada esterna dove fermano le auto degli NCC. Ho fatto parecchie fotografie alle targhe. Ho scattato random. Alla fine del viaggio cercherò di capire cosa ho fotografato. E se l'istinto mi supporta.

Lunedì 20 febbraio. Yunnan. Kunming JinJiang hotel


Siamo finalmente in hotel al termine di questa lunghissima giornata. La partenza è buona sotto parecchi punti di vista ( se escludiamo il fatto che sarà un viaggio costoso, relativamente comparato a quanto pensavamo e a quanto avremmo speso se lo avessimo auto-organizzato).

Chi ben inizia è a metà dell'opera recita un famoso ed eccessivamente ottimistico adagio popolare. Più prosaicamente, visto che il futuro non è prevedibile e il disastro è sempre dietro all'angolo, mettiamo il fieno di oggi in cascina, che nessuno ce lo può togliere.

Intento, sembra banale dirlo, nessuno dei tre voli presi è caduto o è esploso in volo o è stato abbattuto dai Russi. Prima buona notizia.

Secondo, no ci siamo persi nella miriade di spostamenti, controlli bagagli, controlli documenti a cui siamo stati sottoposti.

Terzo, la nostra guida, che ci ha atteso all'aeroporto (gigantesco) di Kunming è apparsa subito simpatica, alla mano, disponibile, attenta e parla un inglese comprensibilissimo (la difficoltà di comprensione dell'inglese, stante i nostri limiti, era la mia grande paura).

L'hotel sembra buono. E' pretenzioso,e fino ad ora non ha mostrato pecche.

Abbiamo solo un problema con la go-pro, non si accende e non riesco a ricaricarla. Spero di non aver fatto un guaio. Certo, non è un albergo, questo, che avrei scelto di mia iniziativa, ma quando ho scritto all'agenzia che io sono abituato, meglio: noi siamo abituati agli ostelli e ai B&B, non hanno tenuto in considerazione la mia mail, forse non l'hanno ricevuta.

Ora ceniamo, in camera, con un sandwich comprato a Pechino. L'albergo ci fornisce in omaggio di yougurt, frutta e acqua. Siamo troppo stanchi per uscire. Ma la città appare viva. Siamo al 19° piano e sentiamo il suono del traffico e della folla. Dalla nostra finestra si intuisce una città di grattacieli e luci.

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