Lunedì 27 febbraio 2017 – Hotel Wangfu, Lijiang, Sera.
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Dopo a lunga visita all'area delle Tre pagode, con annesse maledizioni mentali alla Lonely, ci siamo diretti verso il viaggio di Xizhou, villaggio BAI non lontano da DALI.
La predisposizione cinese per il commercio ha ovviamente riempito anche le vie di questo villaggio di negozietti, bancarelle, noleggio di scooter elettrici.
Però qualche scorcio interessante, individuato solo grazie alla nostra guida, è stato possibile scoprirlo.
Abbiamo per esempio imparato (beh, imparato è una parola grossa) a distinguere il portone di una casa di un ricco, dalla quantità di legno usato, dalla presenza di 3 gradini per accedere (o forse, ora mi confondo, i tre gradini sono l'indicazione della casa di una persona importante?); abbiamo visto che se nelle raffigurazioni intagliate nel legno di teste di animali, la fenice è sopra il drago, quella famiglia segue la regola matriarcale (tipica del popolo BAI).
Abbiamo visitato una scuola di ricamo con l'esposizione e la vendita di loro produzioni. Il costo dei manufatti dipendeva dai giorni di lavoro per realizzarlo, oltre che dalla finezza e dalle bellezza. Il range di prezzo passava da poche centinaia di Yuan a migliaia. Abbiamo voluto prendere un ricordo, ovviamente scelto tra quelli più semplici.
Salutata Linda, con un breve viaggio, siamo arrivati a Lijiang. Ma di questa città parlerò un'altra volta. Ora sono stanco.
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