Martedì 28 febbraio 2017. Hotel Wangfu. Lijiang. Pomeriggio
Siamo rientrati dopo aver fatto la nostra escursione quotidiana in quota, con cabinovia, per ammirare la Montagna del Dragone di Giada e di Neve, maestose propaggini della catena dell'Hinalaya coperte di neve, assolutamente scenografiche (come sono le montagne, anche le nostre – noi le vediamo quasi dal livello del mare innalzarsi fino a 2000 e più metri, qui oggi le abbiamo viste dalla base di 3.200 metri innalzarsi fino a 6000 metri e oltre).
Successivamente abbiamo visitato Baisha, villaggio Naxi, dove abbiamo pranzato e visto i famosi affreschi riproducenti immagine sacre sincretiche, dove diversi artisti di diverse religioni ( Buddhismo Tibetano, Taoismo, Buddhismo indiano e Buddhismo Han ) hanno lavorato allo stesso affresco. Gli affreschi di Baisha sono stati rovinati nel corso del periodo della Rivoluzione Culturale – questi antesignani dell'ISIS sono considerati “diavoli” dai cinesi ( ma qualcuno dei vecchi che vedo in giro con SUV e maxi macchina fotografica lo sarà ben stato, no?) e il decennio della Rivoluzione Culturale come un periodo nero della storia della Cina – e sono piuttosto mal conservati (la nostra guida si è stupita quando le abbiamo raccontato delle precauzioni che sono applicate per la visita dell'Ultima Cena a Milano). Oggi probabilmente non era giorno di visite, sono riprese le scuole dopo le vacanze d'inverno – che durano un mese – però devo dire che eravamo solo noi tre nell'area degli affreschi (c'erano più addetti che visitatori). Ovvio, come dico sempre, l'impressione di un momento non fa storia.
Nel rientrare abbiamo fatto una passeggiata per la città vecchi di Lijiang (è un vecchio ricostruito, questa volta a ragione; nel 1996 questa città, e penso tutto lo Yunnan è stato colpito da un fortissimo terremo. Lijiang vecchia fu distrutta. Per questo le case in legno, costruite riproducendo lo stile antico, sono in realtà nuove).
Continua
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