domenica 5 marzo 2017

YUNNAN 2017 _ WANDERLUST. Grattando il ghiaccio per cercare terra fertile. Cap 6

YUNNAN 2017 _ WANDERLUST. Grattando il ghiaccio per cercare terra fertile. Cap 6

Mercoledì 22 febbraio. Mattino. Kunming hotel Jinjiang. In attesa di partire per la destinazione “la Foresta di Pietra”


Abbiamo fatto un'ottima e abbonamento colazione. Sistemato velocemente le valigie e imboscato qualche ricordo dell'hotel, siamo in attesa della nostra guida.

Dopo pranzo e dopo aver testato i bagni pubblici di Kunming – non uno spettacolo, ma considerato che si “devono” usare, allora sono usabili – che sono chiaramente indicati da cartelli e siti al secondo piano di un palazzo che forse ha visto tempi migliori, siamo andati alle “colline occidentali”. Il termine “colline” può sembrare improprio ed è relativo alla base di partenza. Ovvero Kunming, che è a 1.800 metri sul livello del mare. Se i tempi, in particolare, “la porta del Drago” è posta a 2.200 metri … rispetto a Kunming... è in collina.

La salita alle Colline Occidentali si può fare a piedi -non la nostra opzione. Noi siamo stati lasciati dalla nostra auto al parcheggio di attestazione della Green Line -una compagnia di autobus che di verde ha solo parte della colorazione del bus.

IL bus arranca in salita e viaggia con il portellone del motore aperto per cercare di evitare il surriscaldamento. Il bus si fa largo, nei tornanti della rapida salita, tra gli escursionisti a piedi a colpi di clacson. Arrivati all'ingresso facciamo un altro tratto su piccoli mezzi elettrici. Poi si inizia la camminata, anzi la scalata verso la cima, la “porta del Drago” arrampicandoci su una faticosa scalinata che ci fa passare da tre piccoli templi taoisti e buddhisti, anche sincretici tra loro – sempre la famosa “armonia” cinese - dove seguiamo le usanze della cultura cinese e con gli altri visitatori – qualcuno si interessa da dove veniamo- tocchiamo varie statue come auspicio di buona fortuna, soldi, lunga vita e salute.

Sotto di noi si estende il grande lago Dian e in lontananza, dispersa nella foschia, Kumning. Scendiamo utilizzando una lunga e quieta seggiovia che ci riporta al bus della Green Line. Sulla strada del ritorno, come all'andata, costeggiamo innumerevoli rivendite di auto usate che utilizzano come richiamo persone con cartelli sedute, in gruppo, ai bordi della strada (non una stradina normale, bensì una specie di trafficata tangenziale). Temo che le mascherine che portano possano fare ben poco per i loro polmoni.
















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